La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
donna, ha la pèntola sua, ha le speranze e i timori suòi proprii: ciascuno in uno stato si trova, che teme, più che non consiglia, l'offesa
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deportati s'inginocchiàvano tutti. Ed ecco, il commosso officiale, in pie' nel mezzo di loro, alzare al cielo uno sguardo di gratìssima prece, e già
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era gelo. Giungèa egli, in quel punto, a uno spiano, cinto di audacìssimi abeti. Il raggio lunare vi si versava senza risparmio, e nel pallor di quel
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delle sue case. E, sulle vestigia, ancor più sinistro di esse, Aronne. Era colùi, che Gualdo cercava, che intensamente volèa: eppure, diede uno scatto
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Tu mi ami? - egli fece con uno scoppio di gioja, balzando ver' la fanciulla, che già al suolo piegava, e rialzàndosela al petto. E le due ànime
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veniva da un magro e lungo di uno, dal ghigno nudo di peli e giallastro, e dagli occhi - due fili di luce - che apparìvano e scomparìvano a tratti, quasi
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dagli occhi dolore. In questa, una mano gli toccava la spalla; la nota mano di Tecla. Si volse. Specchiàronsi le loro pupille l'una nell'altra in uno
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l'ossatura dei tetti su 'n vìvido rosso; indi, uno schianto. Le pòlveri sono scoppiate. Impòrpora il cielo, solcato da incandescenti carboni; è un istante
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di augurio tristìssimo. S'udiva intanto il risucchio del fiotto contro la lunga costiera, e in lor suonava gemendo. Parèa meno uno sbarco che un
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di lui sfavillò. Irresoluto un istante; pur, facendo uno sforzo: - A rivederci! - disse, e ... Lo schioccare dei baci di Forestina il seguì. Partiva
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varrebbe, il parlarne, del farci l'uno dell'altro accusatori, del provocare, nello stesso scolparci di quelle prime maledette discordie, altre ... più ancor
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fonte, e nella fonte, essi, che non vi cercàvano mai se non aqua, avèan trovato uno specchio. Mario vi si mirò, e inorridì. Istintivamente, portò la
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! ... Bravi! ... Date quà - e si sbassò per raccorre uno schioppo. - Indietro! - gracchiò Antonio il Cipolla un mozzicone di uomo, opponèndosi a Gualdo in una